Clori, mia bella CloriInterpreti
 

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Per i pittori e gli scultori tra il Cinquecento e l'Ottocento le favole di ninfe, divinità dei boschi e satiri furono sempre un tema molto apprezzato. Questi personaggi infatti compaiono spesso nella cantata barocca, dove pastori infedeli languono per ninfe indecise e volubili o viceversa. Ne è un esempio Clori, accompagnata dal pastore Tirsi o Filomeno/Fileno, l’uno o l‘altro feriti dalla freccia di Cupido. Nella cantata Cor fedele di G. F. Handel (HWV 96) sono perfino presenti entrambi.

Dove troviamo Clori nella mitologia?

Ovidio racconta la sua storia nella raccolta dei Fasti: Zefiro, dio del vento dell‘ovest, se ne innamora e la sposa. Così essa si trasforma in Flora, dea dei fiori, raffigurata ne La Primavera del Botticelli.

Per il nostro programma abbiamo scelto opere di due compositori quali Vivaldi e Porpora, molto legati a Venezia, città dove il tema di Clori e Zefiro era ben noto e fu splendidamente rappresentato dal Tiepolo nell'affresco tuttora presente all'interno del Museo Settecento Ca’Rezzonico.

Le cantate di Nicolò Porpora, Antonio Vivaldi e Agostino Steffani raccontano la passione di Filomeno per Clori, mai sicuro dell'affetto di lei. Clori conferma invece il suo amore a Filomeno nella cantata di Francesco Mancini.

 
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